giovedì 3 gennaio 2013

Cronologia dei fatti d'arme accaduti il 3 gennaio nella Seconda Guerra Mondiale


03.01.1941:

Africa settentrionale. Gli inglesi, dopo l’arrivo di rinforzi ed in particolare della 6^ Divisione Australiana in sostituzione della 4^ Divisione Indiana inviata nel Sudan, riprendono l’offensiva in Cirenaica investendo la piazzaforte italiana di Bardia, località ai confini con l’Egitto. Le difese di Bardia sono sfondate quasi subito, soprattutto grazie all’impiego di un gruppo di carri armati Matilda contro i quali nulla possono i minuscoli e meno veloci carri italiani. A Bardia, dove le truppe italiane si sono ritirate in seguito alla disfatta di Sidi-el-Barrani e alla caduta di Sollum, si trovano 45.000 uomini al comando del Generale Annibale Bergonzoli, soprannominato per il suo dinamismo “barba elettrica”.
Da Londra si sollecita il Generale Wavell, comandante supremo delle forze britanniche in Medio Oriente, a procedere ai preparativi su vasta scala per l’invio di un corpo di spedizione inglese dall’Egitto verso la Grecia.
Gli italiani sono in rotta disordinata ma Wavell non osa, almeno per il momento, sfruttare il successo incalzando il nemico dappresso, sia perché le sue linee di rifornimento, che fanno capo all’Egitto, si sono allungate troppo, sia perché Londra ha già progettato il ritiro dall’Africa settentrionale di un corpo di spedizione da inviare in Grecia.

03.01.1942:

Filippine. A Luzon, il Generale americano Jonathan M. Wainwright assume il comando delle truppe americane e filippine asserragliatesi nella penisola di Bataan e nell’isola fortificata di Corregidor. Le truppe filippine riescono a contenere robusti attacchi giapponesi nella zona di Guagua-Porac.
Malesia. Sulla costa occidentale i britannici continuano la ritirata oltre il fiume Slim; su quella orientale le forze poste a difesa della zona di Kuantan, per evitare di essere tagliate fuori, iniziano a ritirarsi verso sud. Il comando britannico avrebbe voluto mantenere il possesso dell’aeroporto di Kuantan almeno fino al 10 gennaio.
Per rimpinguare le scarse difese aeree di Singapore giungono 51 caccia Hurricane, ma solo 24 piloti, i quali provengono dall’Inghilterra o dal fronte libico e sono del tutto inesperti delle condizioni in cui dovranno combattere.
Borneo. I giapponesi, senza incontrare opposizione, completano l’occupazione dell’isola di Labuan, nel Golfo di Brunei; da li un distaccamento passa sulla terraferma, a Mempakul.
Malta. Continuano le incursioni aeree italo-tedesche contro obiettivi militari nell’isola.

03.01.1943:

Europa - Fronte orientale. Mentre quattro Fronti sovietici (Fronte di Brjansk, di Voronez, sud-occidentale e meridionale) si accingono a sferrare una robusta offensiva, a Stalingrado continua l’agonia delle forze di von Paulus, e nel Caucaso von Kleist contiene la spinta russa arretrando su successive linee di difesa. I sovietici riconquistano in questo settore Mozdok e Malgobek. Von Kleist resiste fra i fiumi Terek e Kuma. Il Gruppo di armate del Don, di von Manstein, si batte valorosamente per tenere aperta la via di Rostov alla ritirata della 1^ Armata Corazzata e alle altre unità del Gruppo di Armate A.
Pacifico - Guadalcanal. Si combatte ancora sul Monte Austen di fronte al caposaldo nipponico Gifu; gli attaccanti riescono a stabilire contatti fra le loro unità.
Nuova Guinea. Azioni di rastrellamento nella zona di Buna e a est di Punta Giropa. 

03.01.1944:

Europa - Fronte orientale. L’Armata Rossa riconquista Olevsk, a nord-ovest di Kiev, e poco oltre raggiunge il confine orientale polacco così com'era definito prima del 1939. A sud di Olevsk, cade in mano sovietica la città di Novograd-Volynskij, nonché l’intera linea ferroviaria che da questa località conduce a Korosten.
Fronte italiano. Il Corpo di Spedizione Francese del Generale Juin prende posizione sul fianco settentrionale della 5^ Armata mentre il 6° Corpo USA del gen. Lucas viene ritirato dalla prima linea in quanto destinato a condurre l’operazione “Shingle” contro Anzio.
Pacifico. Il comando della Forza di spedizione congiunta USA (Task Force 51, al comando del ViceAmmiraglio R.K. Turner) dirama il piano operativo per l’invasione delle Isole Marshall, precisando le unità da impiegare e fissando per le forze aeree un “calendario” dei bombardamenti preliminari da effettuarsi.
Nuova Britannia. Un battaglione di genieri USA inizia i lavori per il riattamento dell’aeroporto di Capo Gloucester. Proseguono gli attacchi americani per congiungersi con i reparti sbarcati nella Baia di Borden; i giapponesi resistono e contrattaccano, impedendo al nemico di gettare un ponte su un torrente per farvi passare i carri armati.
Birmania. Nell’estrema regione settentrionale del paese, la 38^ Divisione Cinese riprende gli scontri con i nipponici nella zona di Taihpa Ga. 

03.01.1945:

Europa occidentale. Mentre nel settore delle Ardenne la 1^ Armata USA inizia l’offensiva per ridurre ulteriormente il saliente tedesco da nord (l’attacco viene condotto sul fianco di Houffalize), il Generale Manteuffel scatena un ultimo disperato attacco contro Bastogne allo scopo di tagliare il corridoio che porta alla città.
L’offensiva tedesca riesce a fermare per 24 ore l’avanzata americana verso Houffalize ma di più non può fare, per l’assoluta insufficienza di mezzi e uomini.
Più a sud l’8° e il 3° corpo della 3^ Armata di Patton continuano a premere per raggiungere Houffalize.
Nel settore tenuto dal 6° Corpo della 7^ Armata USA, le forze del Generale Black espandono il loro saliente verso Bitche, località sul fiume Horn, 25 km circa a sud-est di Saarbrùcken, penetrando a Entering e Philippsburg. Le unità del settore centrale e del fianco destro del 6° Corpo americano completano la loro ritirata sulle posizioni della linea Maginot.
Mentre le unità della 1^ Armata francese di Lattre de Tassigny vengono incaricate dal Generale Eisenhower di presidiare Strasburgo (in un primo tempo il Comando Supremo alleato aveva decretato l’abbandono della città, decisione poi rientrata in seguito alle vivaci proteste di De Gaulle), il Generale Devers, comandante il 6° Gruppo di Armate, riceve l’ordine di ripiegare dal saliente nord- orientale fino al fiume Moder, circa 30 km a ovest della linea del fronte del 1° gennaio.
Birmania. Il 15° Corpo britannico ìnvade l’isola di Akyab sulla costa dell’Arakan. La zona è difesa dalla 53^ Divisione della 28^ Armata nipponica.
Nel settore del 33° Corpo, la 2^ Divisione britannica occupa Ye-u.
Cina. Sul fronte del Salween, la 9^ Divisione della 2^ Armata cinese riesce a penetrare in Wanting, al confine cino-birmano, ma ne è scacciata da un contrattacco notturno nipponico.
Pacifico. Aerei della Task Force di portaerei veloci del ViceAmmiraglio Mitscher iniziano una serie di attacchi, durata due giorni, contro il naviglio e gli aerei giapponesi a Formosa e nelle Ryukyu. La portaerei di scorta americana Sargent Bay è danneggiata in una collisione. 



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